Trasferirsi all’estero: i passi fondamentali

Se avete preso la decisione di trasferirvi in un altro Paese, ci sono alcuni aspetti fondamentali che dovrete organizzare con anticipo. Ecco qui di seguito qualche suggerimento.

Documenti e visti

Se vi muovete all’interno della Comunità Europea, avete solo bisogno della carta d’identità. Tenete presente, comunque, che per stabilirvi e prendere la residenza, il Paese ospitante può richiedere la prova che avete fondi sufficienti a mantenervi per un certo periodo, oppure un contratto di lavoro o di affitto. Inoltre, ottenere documenti italiani all’estero può richiedere tempi più lunghi. Vi consigliamo quindi di partire con il passaporto valido e diversi certificati, come lo stato di famiglia e l’atto di nascita, già tradotti.

Se invece lasciate la Comunità Europea, dovrete prima recarvi al consolato del Paese dove risiederete, per informazioni sugli eventuali visti necessari. A seconda del caso, i visti hanno una scadenza e alle volte possono trascorrere mesi prima di poterli ottenere. I Paesi con frontiere chiuse, come ad esempio l’Australia o gli Stati Uniti, non concedono visti di residenza permanenti, anche in presenza di un’offerta di lavoro. Quindi, tenete presente che la vostra permanenza in questi Stati potrebbe esclusivamente dipendere, almeno per alcuni anni, dal mantenimento del posto di lavoro.

Riconoscimenti diplomi e scuole

Se avete una laurea scientifica e umanistica, potete richiedere il riconoscimento del titolo nel Paese di arrivo in due modi. Se volete proseguire con gli studi, potete richiedere un documento da parte di un’università. Se invece volete che venga riconosciuto a livello ministeriale, la cosa si fa un po’ più complicata, e potreste avere bisogno di sostenere alcuni esami integrativi. Come primo orientamento, potete consultare il sito del MIUR, oppure contattare il ministero estero competente.

Per quanto riguarda i bambini in età scolare, il consiglio è quello di evitare che perdano un anno di frequenza, scegliendo di spostarsi al termine dei giorni di lezione. Se ciò non è possibile, meglio informarsi con largo anticipo sulle diverse opzioni disponibili. In ogni caso, dovranno seguire un corso di lingua intensivo per non avere problemi nel loro percorso scolastico.

In alcuni Paesi con una grande percentuale di studenti stranieri, come ad esempio il sud della Spagna, le scuole statali hanno dei corsi speciali per facilitare l’inserimento dei ragazzi, non solo dal punto di vista linguistico, ma anche culturale. In questo modo, si riducono gli insuccessi scolastici e si allevia il peso di dover frequentare lezioni in una lingua straniera.

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